In un’impresa il ruolo del governo societario è centrale.
Il suo compito è quello di definire l’organizzazione, le funzioni e le norme che la sostengono e, allo stesso tempo, garantire lo sviluppo e il benessere dell’azienda, vale a dire la soddisfazione individuale e collettiva dei lavoratori.
L’attività di impresa, dunque, e ancor di più quella di una società a partecipazione pubblica, come Consap S.p.A., per il suo ruolo peculiare di soggetto attuatore degli strumenti statali a sostegno della collettività, deve essere orientata a valori che sono alla base di una società democratica quali la trasparenza, l’integrità, l’etica d’impresa, la correttezza e l’assenza di discriminazione intesa come pari opportunità in seno alla società.
L’impresa pubblica ha la responsabilità di contribuire a rimuovere le disparità che ostacolano il benessere diffuso, nell’accezione più concreta del termine, e di sostenere i principi di inclusione, solidarietà e uguaglianza.
L’impresa è dunque anche uno spazio democratico in cui i valori del bene comune e della responsabilità sociale devono manifestarsi nella loro concretezza, così come è accaduto nei mesi durissimi della pandemia. Per questo avvertiamo come essenziale il dovere di garantire e difendere l’impegno per il “lavoro degno”.
Come ricorda Papa Francesco nella sua terza Enciclica, “Fratelli tutti”, per una migliore politica «il grande tema è il lavoro. Ciò che è veramente popolare – perché promuove il bene del popolo – è assicurare a tutti la possibilità di far germogliare i semi che Dio ha posto in ciascuno, le sue capacità, la sua iniziativa, le sue forze» (n.162). Le politiche del lavoro da assumere a ogni livello della pubblica amministrazione devono tener presente che «non esiste peggiore povertà di quella che priva del lavoro» (ivi) e che occorre aprirsi a politiche sociali che permettano di non atrofizzarsi ma di includere davvero tutti (cfr. “Fratelli tutti”).