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30 ANNI DI CONSAP, SANASI D’ARPE: SOCIETÀ PUBBLICHE IMPORTANTI NELLA POLITICA INDUSTRIALE(

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In occasione del Convegno “30 Anni di Consap, assicuriamo agli italiani un futuro migliore”, l’AD, Vincenzo Sanasi D’Arpe, dopo aver parlato del cambiamento culturale e procedurale, sia sul piano societario che su quello dei singoli Fondi, con particolare riferimento al Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada, e del perseguimento del criterio del merito “perché senza merito e competenza non ci può essere competitività”, ha ripreso le parole del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, nel suo discorso di insediamento, ha “meritoriamente” richiamato, anche in maniera più ampia rispetto all’originale, il “Piano Mattei per l’Africa”. Sanasi, studioso e sostenitore dell’intervento dello Stato nell’economia, ha affermato che il Piano Mattei per l’Africa fu una “straordinaria intuizione”, in quanto puntava sullo sviluppo dell’Africa e su una maggiore considerazione degli interessi dei paesi africani, con fondamentali conseguenze in termini di autonomia energetica della Nazione e di incidenza sui flussi migratori. Si comprende perfettamente l’importanza di una politica industriale “prima di tutto nazionale che si confronti con quella UE”. “Lo strumento fondamentale della politica industriale è costituito dalle società pubbliche”, ecco perché “è necessario tutelare le grandi realtà pubbliche non solo nel perimetro d’azione delle loro attività – tramite il ricorso alla golden share e alla golden power – ma nel senso più ampio del termine”, perché la loro incidenza nell’economia nazionale è di straordinaria importanza anche quale fattore per il potenziamento degli interessi industriali privati.

Trentennale di Consap 1993-2023 – Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati 23 novembre 2023

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Giovedì, 23 novembre, alle 10,45, presso l’Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati, si è tenuto il Convegno sui 30 anni di Consap Spa.

Il convegno si è aperto con un saluto istituzionale del Presidente della Camera dei Deputati, l’On.
Lorenzo Fontana, e con il saluto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, l’on. Giancarlo
Giorgetti.

A seguire la relazione introduttiva del Presidente Sestino Giacomoni, che ha ripercorso la storia
dell’azienda e i dati salienti sulle attività gestite.

È intervenuto poi, in rappresentanza del Governo, l’On. Raffaele Fitto, Ministro per gli Affari
Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR.

L’incontro è proseguito con un dibattito moderato da Roberto Sommella, Direttore di Milano Finanza,
a cui hanno preso parte il Viceministro delle Imprese e del Made in Italy, l’On. Valentino
Valentini, il Sottosegretario del Ministero dell’Economia e delle Finanze, l’On. Federico Freni e
il Vicepresidente Vicario dell’ABI, il Prof. Gian Maria Gros-Pietro.

L’Amministratore Delegato di Consap Spa, Prof. Vincenzo Sanasi d’Arpe, ha illustrato la relazione conclusiva.

https://webtv.camera.it/eventi

La cooperazione internazionale chiave per lo sviluppo

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Age verification, il Moige presenta un esposto al Garante Privacy chiedendo maggiori verifiche e tutele per i minori

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Il MOIGE chiede quindi al Garante di obbligare i social a verificare l’identità e l’età dei contraenti-utenti, di limitare la gestione del trattamento dei dati dei minori, di rivedere le normative sul consenso privacy e di consentire ai genitori di monitorare i contenuti postati dai figli minori sui social.

di Redazione Key4biz | 

Il Movimento Italiano Genitori (MOIGE) torna a lanciare l’allarme relativo all’aumento esponenziale degli utenti dei social network sotto i 13 anni che, essendo emotivamente fragili e manipolabili, sono esposti a contenuti non sempre idonei alla loro età.

L’associazione ha presentato, tramite lo studio legale Sanasi D’Arpe, un esposto al Garante per la Privacy, chiedendo maggiori verifiche e tutele per gli utenti minori. Il MOIGE ha sottolineato come l’iscrizione ai social ‘’chieda’’ ai minori di sottoscrivere un vero e proprio contratto che implica il trattamento dei propri dati personali, nonostante l’impossibilità giuridica di disporre dei propri diritti ed interessi.

Ai social attualmente, invece, è permesso lo sfruttamento dei dati anche dell’utente con meno di 18 anni, che, come si legge nel documento esposto, si trova “esposto al rischio di esibizione di immagini, con intrusione abusiva e violenta, perché imposta nella sfera visiva, conoscitiva, psichica al soggetto che non ha alcuna possibilità di discernimento, quindi di analisi, valutazione e scelta, rispetto ai messaggi veicolati dai Social. Il minore non è tenuto alla sorveglianza su se stesso e non può difendersi da sé […] la collettività è tenuta a rispettare l’ordine pubblico ed il buon costume, ed astenersi da comportamenti lesivi delle persone fragili, quindi dei minori”.

Il documento presentato al Garante per la Privacy pone l’accento sulla necessità di porre in essere ogni attività volta a impedire l’esposizione dei minori a contenuti violenti, inappropriati e pornografici, che possano compromettere il loro sviluppo psichico, nonché l’utilizzo dei loro dati personali a fini economici.

Il MOIGE chiede quindi al Garante di obbligare i social a verificare l’identità e l’età dei contraenti-utenti, di limitare la gestione del trattamento dei dati dei minori, di rivedere le normative sul consenso privacy e di consentire ai genitori di monitorare i contenuti postati dai figli minori sui social.

PNRR: Fondi Europei, pubblicato l’accordo di partenariato 2021-2027

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L’Accordo di partenariato stabilisce la strategia di impiego dei Fondi per il periodo di programmazione 2021-2027 ed indica gli obiettivi strategici (ovvero Obiettivi di policy – OP) selezionati e l’Obiettivo specifico OS) JTF, come previsti dal Regolamento (UE) n. 2021/1060.

I contenuti salienti della proposta di Accordo di partenariato all’odierno esame di questo Comitato sono indicati nei punti seguenti:

OP1: un’Europa più competitiva e intelligente attraverso la promozione di una trasformazione economica innovativa e intelligente e della connettività regionale alle Tecnologie dell’informazione e comunicazione (TIC);

OP2: un’Europa resiliente, più verde e a basse emissioni di carbonio ma in transizione verso un’economia a zero emissioni nette di carbonio, attraverso la promozione di una transizione verso un’energia pulita ed equa, di investimenti verdi e blu, dell’economia circolare, dell’adattamento ai cambiamenti climatici e della loro mitigazione, della gestione e prevenzione dei rischi nonché’ della mobilità urbana sostenibile;

OP3: un’Europa più connessa attraverso il rafforzamento della mobilità;

OP4: un’Europa più’ sociale e inclusiva attraverso l’attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali;

OP5: un’Europa più’ vicina ai cittadini attraverso la promozione dello sviluppo sostenibile e integrato di tutti i tipi di territorio e delle iniziative locali;

OS JTF: consentire alle regioni e alle persone di affrontare gli effetti sociali, occupazionali, economici   e   ambientali   della transizione verso gli obiettivi 2030 dell’Unione per l’energia e il clima e un’economia dell’Unione climaticamente neutra entro il 2050, sulla base dell’accordo di Parigi.

 


Leggi la delibera n. 78 approvata dal comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile del 21 dicembre 2021:

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2022-04-22&atto.codiceRedazionale=22A02547&elenco30giorni

Crisi d’impresa: il recepimento della direttiva Insolvency nel nostro ordinamento

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Lo scorso 17 marzo 2022, il Consiglio dei Ministri ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che introduce modifiche al Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, in attuazione della direttiva (UE) 2019/1023 (c.d. direttiva Insolvency).

La definitiva approvazione del suddetto decreto legislativo è attesa entro il 16 maggio 2022, dovendo la direttiva Insolvency essere recepita nel termine del 17 luglio 2022.

Il correttivo approvato dal CDM introduce importanti novità al Codice della Crisi, atte ad innovare il sistema di gestione della crisi d’impresa attraverso strumenti idonei alla salvaguardia della continuità aziendale.

In particolare, ai fini dell’utilizzo sempre più comune da parte degli operatori dello strumento del concordato preventivo e del concordato in continuità aziendale, si implementeranno assetti organizzativi, amministrativi e contabili di cui all’art. 2086 c.c., la cui adeguatezza, all’interno del tessuto societario, andrà valutata anche in funzione della loro attitudine alla tempestiva rilevazione dei segnali di crisi.

Inoltre, la disciplina della composizione negoziata della crisi di impresa, arricchita degli strumenti di segnalazione ai creditori qualificati e comunicazione da parte degli istituti di credito, andrà a sostituire le procedure di allerta e di composizione assistita inizialmente previste dal Codice.

è stato infine necessario collegare all’esdebitazione il venir meno delle cause di ineleggibilità derivanti dalla procedura di liquidazione giudiziale (di cui all’articolo 22 par. 1 della direttiva).


Leggi il dossier del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati:

http://documenti.camera.it/leg18/dossier/pdf/gi0199.pdf

Decreto Crisi d’Impresa ora è legge

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È stata ufficialmente pubblicata in G.U. la l. 147/2021 che converte il D.L. 24 agosto 2021, n. 118.
Il provvedimento, già approvato dal Senato, è finalmente legge.
I voti favorevoli sono stati 341, gli astenuti 38 e nessun contrario.
La legge introduce sostanzialmente uno strumento finalizzato ad intercettare le situazioni di preannunciata insolvenza mediante un procedimento di composizione negoziata della crisi, su base volontaria, che offre all’imprenditore la possibilità di essere assistito da un esperto terzo e indipendente per favorire le trattative con i creditori.
L’entrata in vigore del Codice della Crisi d’Impresa slitta al 16 maggio 2022, eccezion fatta per le disposizioni di cui al Titolo II della parte I, attinenti alle procedure di allerta e la composizione assistita della crisi innanzi all’Organismo di composizione della crisi d’impresa per le quali, invece, è prevista per il 31 dicembre 2023.


Leggi il documento completo:

https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2021/10/23/21G00158/sg

Crisi d’Impresa: Approvato al Senato Maxiemendamento per la conversione in Legge

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Lo scorso 13 ottobre il Senato, con 207 voti favorevoli e soli 36 voti contrati, ha finalmente approvato il maxiemendamento 1.9000 interamente sostitutivo del Ddl n. 2371, di conversione in legge del decreto-legge n. 118, recante misure urgenti in materia di crisi d’impresa e di risanamento aziendale, nonché ulteriori misure urgenti in materia di giustizia.

Si attende ora il 23 ottobre per l’ultimo passaggio alla Camera dei deputati, dove è prevista una rapida approvazione per rispettare i canonici 60 giorni a disposizione.

La ratio principale di tale intervento legislativo è stata soprattutto l’esigenza di tutelare ed affiancare le singole imprese per evitare che una situazione temporanea di difficoltà possa comportare automaticamente uno stato d’insolvenza e di declino dell’attività imprenditoriale.

Questo intervento risulta essere decisamente attuale e attinente ai tempi che stiamo attraversando dal momento che notevoli sono purtroppo le imprese che sono state colpite dagli effetti della crisi causata dal Covid-19.

Il nuovo Codice della Crisi d’Impresa, previsto dal decreto-legge n. 118, entrerà in vigore definitivamente il 16 maggio 2022, mentre, le disposizioni in materia di procedure di allerta entreranno in vigore il 31 dicembre 2023.


Leggi il documento completo:

https://www.sanasidarpe.it/wp-content/uploads/2021/10/emendamento.pdf

Regolamento ACF: le modifiche della Consob

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La Consob, ad esito della pubblica consultazione, con delibera n. 21867 del 26 maggio 2021, ha apportato alcune modifiche al Regolamento concernete l’Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF) approvato con delibera n. 19602 del 4 maggio 2016, volte a snellirne il procedimento e a migliorarne il funzionamento.

Il Regolamento ACF, come espressamente previsto dall’articolo 8 (rubricato “Revisione periodica”) del Regolamento concernente i procedimenti per l’adozione di atti di regolazione generale, adottato dalla Consob con la delibera n. 19654 del 5 luglio 2016 è sottoposto “a revisione periodica, almeno ogni tre anni a partire dalla data di adozione”, valutandone l’idoneità a conseguire le finalità perseguite, in relazione all’onerosità complessiva del quadro regolamentare. che inciderà sull’operatività di uno strumento stragiudiziale.

Ciò posto, fermo restando il limite di competenza per valore di cinquecentomila euro, che si è dimostrato adeguato ad assorbire la parte prevalente delle controversie, le modifiche riguarderanno aspetti di particolare interesse quali:
1. l’allineamento della definizione di intermediari, rilevante ai fini del Regolamento, con le nuove definizioni di “gestori di portali” e di “soggetti abilitati alla distribuzione assicurativa” introdotte dalle più recenti modifiche al Testo Unico Finanziario;
2. l’ampliamento dell’ambito di operatività dell’ACF alle controversie relative alla violazione dell’obbligo di consegnare all’investitore il documento contenente le informazioni chiave di cui agli articoli 13 e 14 del Regolamento (UE) n. 1286/2014;
3. la fissazione di un termine di anzianità decennale delle vicende da sottoporre all’ACF;
4. l’introduzione di ipotesi di irricevibilità del ricorso quali la pendenza di procedimenti arbitrali o giurisdizionali, l’esistenza di una di una precedente decisione di merito assunta dall’ACF, ovvero all’esito di un procedimento giurisdizionale o arbitrale;
5. l’introduzione dell’obbligo per le parti di utilizzare la modulistica presente sul sito web, favorendo in tal modo un processo di standardizzazione documentale, utile a una più celere definizione del procedimento;
6. introducono previsioni volte ad agevolare la composizione bonaria della controversia e l’adempimento delle decisioni, quali ad esempio la possibilità di adempimento tardivo dell’intermediario soccombente con la conseguente cancellazione della notizia del suo originario inadempimento;
7. disciplinano in modo più puntuale il regime dei termini per la conclusione del procedimento allo scopo di velocizzare la fase decisoria;
8. la possibilità per le parti di richiedere una sospensione del procedimento finalizzato al raggiungimento di un accordo tra le parti.

Le modifiche entreranno in vigore a partire dal 1 ottobre 2021 e si applicheranno a tutti i ricorsi avviati successivamente alla predetta data.

Allegato: Gazzetta ufficiale 7 giugno 2021 n.134