Il settore finanziario ha un ruolo chiave nel guidare gli investimenti in una transizione verso tecnologie e imprese più responsabili e capaci di contribuire alla creazione di un ambiente costruito più sostenibile, salubre e resiliente.
Non è un caso che la Commissione Europea nel contesto del Green Deal, ovvero della strategia di crescita sostenibile dell’Europa, abbia lanciato nel 2020 la Tassonomia Europea, istituita con il Regolamento UE 2020/852, un sistema di classificazione unificato di criteri per determinare se un’attività economica possa considerarsi sostenibile.
Se da un lato la Direttiva sulla Tassonomia segna il contributo comunitario per rispondere all’impegno preso verso gli obiettivi climatici degli accordi di Parigi e al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite per i principali ambiti di azione, è lecito porsi alcuni quesiti:
Come devono organizzarsi in Italia il settore pubblico e il settore privato per rendere la transizione necessaria giusta ed efficace?
Come è possibile fare fronte alla transizione in presenza delle tante peculiarità del Sistema Paese?
Come possono la finanza, il benessere, la transizione digitale, la rigenerazione urbana e le necessarie competenze coordinarsi in un quadro organico?
L’evento, realizzato grazie al supporto di Banca Popolare del Lazio, prende spunto da una discussione scaturita in seno alla Associazione Sociologi Italiani Associati (S.I.A.) e si prefigge l’obiettivo di fornire una risposta a queste e ad altre domande, provando a tracciare uno scenario adeguato ad una giusta transizione verso uno sviluppo sostenibile, praticabile e proficuo per il Paese.
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