Il caso della donna australiana, alla quale è stata negata la richiesta di risarcimento dopo aver subito violenza sessuale a Roma nel 2016, ha portato l’AD di Consap, Prof. Vincenzo Sanasi d’Arpe, ad un approfondimento sulla struttura normativa del Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive, dell’usura, dei reati intenzionali violenti e agli orfani per crimini domestici, gestito da Consap.
Sanasi d’Arpe si è determinato ad attivarsi presso le sedi competenti per proporre una modifica dell’art. 11 comma 1, della Legge 122/2016 che attualmente non prevede indennizzi per gli stranieri non residenti in UE.
Nello specifico, il progetto di modifica, che a breve verrà presentato ai competenti organi legislativi, prevede che il diritto all’indennizzo sia garantito anche nel caso in cui “la vittima sia cittadina extracomunitaria ancorché non residente nel territorio di uno degli Stati membri dell’UE”.
Tale integrazione determinerebbe il rispettoso ossequio dei diritti fondamentali di rango primario costituzionale per come, ormai, da tempo interpretati dalla giurisprudenza costituzionale in punto di uguaglianza, divieto di discriminazione, libertà di circolazione, tutela della salute e dell’incolumità personale senza distinzioni e/o limitazioni.
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